L’AZZURRO IN PROVINCIA DI PAVIA

 

Stagni,pozze paludi,fiumi e torrenti:la distinzione tra i diversi ambienti acquatici può essere a volte alquanto arbitraria, poiché tra questi non esistono precisi confini:le varie tipologie sfumano l’una nell’altra senza soluzione di continuità, rendendo difficile una precisa classificazione.

Possiamo comunque suddividere le acque dolci continentali in due gruppi, stagnanti e correnti, con caratteristiche morfologiche e biologiche molto diverse tra loro. Le prime sono costituite da diversi ambienti,rappresentati spesso solo marginalmente nel territorio provinciale.

Tra gli ambienti stagnanti originati dall’ uomo possiamo ricordare le cave sottofalda, derivanti dalla asportazione di materiali inerti per usi edili e stradali, e i laghi artificiali, creati tramite lo sbarramento di corsi d’acqua.

Le acque correnti sono costituite principalmente da fiumi e torrenti, oltre che da alcuni corsi d’acqua minori o creati dall’uomo.

Un fiume è un entità dinamica, che cambia continuamente aspetto a seconda degli ambienti che attraversa e delle diverse stagioni; nasce generalmente in montagna e scorre per il primo tratto incassato in strette vallate. La pendenza elevata di tale ambiente è all’origine della forte velocità di corrente e determina spesso la formazione di rapide ed a volte di cascate. I materiali più leggeri sono trascinati a valle e per questo motivo il fondo è generalmente roccioso o pietroso.

Le acque sono fresche e, grazie al continuo movimento, bene ossigenate. Il fiume discende quindi fino alla base delle colline, dove la velocità di corrente diminuisce permettendo la deposizione di pietre . ghiaia e ciottoli. In questo tratto le pozze sono più frequenti, le rapide ancora comuni ma non sono più presenti le cascate. La pendenza diminuisce ulteriormente nel tratto di pianura e il fiume diventa quindi più ampio e profondo e notevolmente più calmo.

Dove la pendenza è minore il corso del fiume risulta sinuoso con numerose lanche e meandri; i fondali sabbiosi o addirittura fangosi permettono la crescita di piante acquatiche nei tratti a corrente moderata.

Le acque superficiali pur rappresentando una piccola parte di quella disponibile sul pianeta (il 97% delle risorse idriche sono contenute nei mari) hanno una grande importanza dal punto di vista ambientale sia come agenti di trasformazione del territorio (la Pianura padana, ad esempio, è stata costruita dai depositi alluvionali del Po) sia come ecosistemi, sedi di diverse comunità biologiche. Procedendo lungo un corso d’acqua principale dalla sorgente alla foce in mare molte caratteristiche cambiano: dapprima le acque sono turbolente, i fondali rocciosi o ciottolosi, la temperatura è bassa (inferiore a 20°C) e si ha abbondanza di ossigeno disciolto. E’ il regno delle trote.

Gradatamente diminuisce la pendenza e il fondo si fa meno grossolano, fino a diventare sabbioso; il fiume diventa più largo e profondo, cambiano le caratteristiche chimiche e fisiche, aumentano i nutrienti e diminuisce l’ossigeno. Alle trote si sostituiscono progressivamente i temoli e poi i barbi.

Nel corso inferiore del fiume il fondale diventa sabbioso o melmoso, le acque spesso torbide sono ricche di materiale organico in sospensione e povere di ossigeno, la temperatura è più elevata, soprattutto nella stagione estiva: l’ambiente è adatto ai ciprinidi, soprattutto alle carpe.

Spesso l’attività antropica altera la qualità delle acque provocando fenomeni di inquinamento, inteso come "introduzione nell’ambiente naturale di sostanze chimiche o biologiche o di fattori fisici in grado di provocare alterazione o danni all’ambiente stesso".

La valutazione della qualità delle acque è legata al loro uso finale. Il piano di risanamento delle acque della Regione Lombardia approvato il 27 maggio 1985 individua quattro diverse classi di acque in base a "criteri di qualità " cioè a valori di concentrazioni di sostanze o di parametri chimici e fisici che, sulla base dello stato attuale delle conoscenze scientifiche, vengono considerati non dannosi per uno specifico uso dell’acqua. Si passa dalle Classi A-B, con acque potabili previa semplice sedimentazione e filtrazione e pesca di salmonidi, alla Classe D, idonea alla sola pesca di ciprinidi e per uso irriguo.

Naturalmente tali classi non vanno necessariamente interpretate lungo una scala di qualità assoluta, perchè lungo un corso d’acqua è lecito aspettarsi un passaggio graduale, e "naturale", da una classe all’altra, secondo lo schema prima proposto. La qualità assoluta va, piuttosto, vista come una conformità ad una condizione di riferimento naturale. A sua volta, e di conseguenza, l’inquinamento deve essere inteso come uno scostamento dalle naturali condizioni di riferimento

Qual è la situazione dei fiumi della nostra Provincia?

Abbiamo cercato di conoscere meglio alcuni corsi d’acqua della Provincia di Pavia e di analizzarne le acque nel laboratorio di Chimica del nostro Liceo, ci siamo recati anche in riva al Ticino, dove abbiamo potuto eseguire analisi con l’aiuto di esperti

I risultati delle nostre ricerche:

TICINO

VERNAVOLINO

ROGGIA CASTELLARA

TERDOPPIO

LAMBRO

 

 

 

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